Brandizzo: ennesima strage di lavoratori in nome del profitto!
Nella notte del 31 agosto si è consumata l’ennesima tragedia sul lavoro nella stazione di Brandizzo, alle porte di Torino. Ennesima, perché le morti sul lavoro sono oltre 600 nei primi otto mesi del 2023!
A perdere la vita sono cinque operai, tutti dipendenti della “Sigifer”, una delle tante aziende che operano in subappalto dalla RFI e che si occupa della manutenzione straordinaria delle linee ferroviarie. Fatale è stato un errore di comunicazione nel dare il via libera ai lavori, così i cinque operai sono stati investiti da un treno che viaggiava a oltre 100 km/h.
Nei giorni successivi alla tragedia sono stati molti i politici e giornalisti che parlavano di “errore umano”, scaricando la colpa dell’incidente sui “lavoratori distratti”. I sopravvissuti sono stati subito indagati per omicidio.
Sappiamo benissimo che la ricerca dell’errore umano è il più classico dei depistaggi, usato dalla classe dominante per sviare l’attenzione affinché il vero colpevole non emerga mai.
In questo caso il colpevole è un sistema fatto di precarietà, appalti e subappalti, che mette al centro il profitto e non la sicurezza dei lavoratori. Il settore dell’armamentario ferroviario è uno dei più deregolamentati in Italia, con circa diecimila addetti e che prospera grazie alle privatizzazioni ed ai tagli alla manutenzione di RFI in questi anni.
Tante interviste ai lavoratori ripetono che iniziare i lavori sui binari senza autorizzazione era “una consuetudine” per evitare le penali da parte di RFI. Queste aziende chiamano i loro addetti a veri e propri tour de force, costringendoli a turni massacranti che superano di molto le 200 ore lavorate al mese. È il sistema che costringe ad aggirare le regole!
È uno scandalo che, nemmeno davanti a una strage simile, ci sia stata una risposta organizzata da parte dei sindacati. La CGIL deve mobilitare i lavoratori di tutte le categorie, con uno sciopero generale di 8 ore per la sicurezza sul lavoro. E soprattutto deve condurre una lotta esemplare contro la precarietà e questo sistema capitalista che rende i lavoratori carne da macello.
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