Adiosu, compagno Enzo
Pesa dover scrivere qualche riga su un compagno che ancora si immagina vicino. È impossibile far scorrere le dita sulla tastiera senza che le lacrime bagnino le une e l’altra.
Enzo Mele ci ha lasciati, dopo una breve e aggressiva malattia, ma ci ha lasciato in eredità il suo sorriso, la sua tenerezza racchiusa in un corpo roccioso forgiato dalle fatiche operaie e dalla sua passione per la natura, la sua determinazione, la sua fiducia nell’umanità e nella prospettiva comunista.
Militante politico e sindacale della sua classe di appartenenza, Enzo è stato salutato dalle sue belle bandiere, dai pugni chiusi levati al cielo, dalle note dell’Internazionale e dagli interventi dei compagni. Classe 1960, aveva deciso di aderire a Rifondazione comunista nel 2008 dopo il fallimento governativo dell’allora nucleo dirigente, non riuscendo nell’intento di trasformare “questo partito riformista”, come sempre precisava.
Negli ultimi congressi aveva sostenuto le posizioni della tendenza marxista consapevole della necessità di un partito di classe di massa che, non essendoci ancora, purtroppo non vedrà. Ma che vorrà siano i suoi compagni a contribuire a costruirlo.
Adiosu Enzo
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