26 Novembre tutti a Roma per gridare “Ni una menos!”
Il 25 novembre ricorre la Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne che fu istituita nel 1999. Questa data fu scelta durante l’Incontro Femminista Latinoamericano e dei Caraibi da alcune donne attiviste nel 1981 a Bogotà, in ricordo del brutale assassinio nel 1960 delle tre sorelle Mirabal. Le sorelle furono un esempio di donne rivoluzionarie per l’impegno con cui tentarono di contrastare il regime di Trujillo, il dittatore che tenne la Repubblica Dominicana nell’arretratezza e nel caos per oltre 30 anni. Il 25 novembre 1960, infatti, le sorelle Mirabal, mentre si recavano a far visita ai loro mariti in prigione, furono bloccate sulla strada da agenti della polizia segreta. Condotte in un luogo nascosto nelle vicinanze furono torturate, massacrate a colpi di bastone e strangolate, per poi essere gettate in un precipizio, a bordo della loro auto, per simulare un incidente.
Anche quest’anno il 26 novembre in tutte le grandi città del mondo si manifesterà contro la violenza sulle donne con la parola d’ordine “Non Una In Meno”. Ed è ancora dall’America latina che si alza il grido delle donne di questo movimento che a ottobre ha organizzato manifestazioni con migliaia di persone in Argentina, Messico, Venezuela e Paraguay per esprimere il loro dissenso e vergogna per l’uccisione di una giovane donna, Lucia Perez, rapita, costretta ad assumere droga e morta bruciata dopo una violenza sessuale.
Siamo convinti che certe cose accadono solo lontano dal nostro piccolo paese? Noi crediamo di no soprattutto perché i dati riguardanti l’Italia non sono confortanti,anzi mettono in evidenza che la barbarie delle violenze è generale.
Secondo i dati Istat nel 2015 il 35% delle donne ha subito una violenza, il 31,4% la subisce tra i 16 e i 70 anni. Nel 62,4% dei casi la violenza è per opera dei partners attuali o dagli ex. Nei primi 8 mesi del 2016 sono 78 i omicidi di donne nel nostro “bel paese”.
Questi sono solo alcuni dati che confermano che la violenza di genere è sempre presente nella nostra società e le donne ne subiscono varie forme sia tra le mura domestiche che fuori. Le donne lavoratrici da sempre devono fare i conti con la continua disparità che si vive sui luoghi di lavoro, dove a parità di mansione e livello una donna viene pagata il 10,4% in meno rispetto al collega di sesso opposto. Nel 2015 26 mila donne hanno presentato dimissione volontarie dal lavoro perché non ci sono asili nido pubblici nel nostro paese e non riescono a conciliare maternità e lavoro. Crediamo che sia necessario costruire un movimento di lotta che parta dal combattere la violenza sulle donne e arrivi fino al difendere i diritti che queste ultime hanno conquistato con la lotta negli anni precedenti e conquistarne dei nuovi. La crisi del capitalismo ha aumentato nevrosi e violenze nei confronti delle donne. La liberazione della donna può avvenire solo lottando contro questo sistema capitalista che produce violenza e oppressione. Il 26 novembre saremo in piazza a Roma e vogliamo che da quella piazza parta non solo una marcia che esprima la rabbia delle donne ma sia l’inizio di una mobilitazione generale che prenda esempio dalla radicalità e dalle forme di lotta vittoriose viste nelle strade di Varsavia. Solo così potremo gridare a voce alta finalmente NI UNA MENOS.
Articoli correlati
Le donne discutono, si organizzano, lottano! Bilancio del nostro convegno sulla condizione femminile
Le 432 registrazioni e i 400 partecipanti fanno del convegno marxista sulla condizione femminile “Libere di lottare”, tenuto online il 6 e 7 marzo, un indubbio successo.
Le donne e la rivoluzione in Pakistan (+ Video)
Una delle serate del congresso mondiale 2016 della Tendenza Marxista Internazionale (TMI) è stata dedicata alla discussione sulla lotta delle donne in Pakistan.
Lottiamo contro l’oppressione della donna, lottiamo contro il capitalismo!
La lotta per i diritti delle donne, la lotta per l’uguaglianza, è una lotta per la liberazione di tutta l’umanità, una lotta per la rivoluzione socialista!
La piazza è di tutte – Per un movimento ampio e democratico
Alle associazioni, alle organizzazioni politiche e sindacali e a tutti coloro impegnati nella lotta per i diritti delle donne e delle persone lgbt
La vittoria della destra alle elezioni del 25 settembre e la nascita del governo Meloni hanno alzato l’asticella alla lotta in difesa dei diritti delle donne e delle persone lgbt. Dal programma di Fratelli d’Italia, all’elezione di Lorenzo Fontana a presidente della Camera, alla presentazione di un disegno di legge per il “riconoscimento della capacità giuridica del concepito”, alla nomina a ministra (della famiglia tradizionale) di una acerrima nemica dei diritti di donne e persone lgbt come Eugenia Roccella, è stata dichiarata una guerra.
Roma, 24 novembre – Tutte in piazza!
Il 24 novembre a Roma si terrà la manifestazione nazionale per la giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Da qualche anno questa giornata ha riacquistato connotati di un momento importante di mobilitazione e di lotta a livello internazionale. Anche quest’anno le motivazioni che ci vedranno in piazza sono tante.
40 anni di 194 – Abolire l’obiezione! Riconquistare il diritto di aborto con le lotte!
Il volantino che stiamo distribuendo in tutta Italia in occasione dell’anniversario dell’approvazione della Legge 194.