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Cuba e la provocazione reazionaria del 15 novembre: come difendere la rivoluzione?
a manifestazione convocata dalla cosiddetta piattaforma Arcipelago per il 15 novembre è chiaramente una provocazione reazionaria che serve gli interessi dell’imperialismo. Cuba si trova alle prese con una situazione economica estremamente grave. Gli organizzatori del corteo di oggi 15 novembre (che è stata vietata dalle autorità) intendono trarne vantaggio per lanciare un processo che, sperano, porterà al rovesciamento della Rivoluzione cubana, alla restaurazione del capitalismo e alla distruzione dell’economia pianificata. Davanti a questa situazione, noi dobbiamo porci chiaramente e inequivocabilmente in difesa della Rivoluzione cubana.
Adelina è morta. Le sue idee meritano rispetto
Adelina Sejdini è morta. Si è lanciata da un ponte, non ce la faceva più a combattere, malata, la sua battaglia disperata per ottenere la cittadinanza italiana, lei che grazie al fatto di essersi ribellata ai suoi aguzzini aveva consentito l’arresto di 40 persone coinvolte nel racket della prostituzione e della mafia albanese.
Decreto trasporti: la vuota retorica green del governo
Sono mesi che i rappresentanti del Governo si spendono in discorsi e promesse sulla riconversione ecologica e altri temi ambientalisti, insaporendo in salsa ‘green’ molti dei loro progetti. Nei fatti, le poche misure messe in atto fino ad ora spiccano per inadeguatezza e scarsa incisività. L’emergenza climatica richiede un’azione tempestiva e radicale.
Rivoluzione n°82
RIVOLUZIONE n° 82 (11 novembre 2021) Pensioni, servizi pubblici, disoccupati: Draghi attacca tutti SCIOPERO GENERALE – Se non ora, quando?
Draghi attacca tutti – Sciopero generale: se non ora, quando?
Il governo Draghi attacca tutti. La legge di bilancio, in via di stesura mentre andiamo in stampa, si presenta come una vera e propria dichiarazione di guerra. i fronte a questo attacco frontale c’è una sola risposta possibile: il movimento dei lavoratori deve scendere in campo. Dobbiamo farlo subito e con tutta la forza di cui disponiamo.
Portogallo – La fine della “geringonça” e i compiti della sinistra
La bocciatura della proposta di legge di bilancio è segnale di un cambiamento qualitativo nella situazione politica del Portogallo. Le elezioni anticipate del prossimo anno si svolgeranno in un contesto politico molto differente da quello precedente.
COP26: il capitalismo può salvare il pianeta?
Domenica 31 ottobre si sono ufficialmente aperti i negoziati per la COP26, l’ultima Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. Ospitata a Glasgow, Boris Johnson ha accolto i capi di stato da tutto il mondo per due settimane di trattative, dibattiti e conferenze stampa. Erano anche presenti i leader di alcune aziende per presentare le loro idee su come affrontare il cambiamento climatico. In questo articolo, scritto alla vigilia del summit, si evidenzia come la Cop26 sia ben lontana dal rappresentare un punto di svolta.
La Rivoluzione d’Ottobre, vista da John Reed
Nel 104° anniversario della Rivoluzione d’Ottobre, pubblichiamo un capitolo de I dieci giorni che sconvolsero il mondo di John Reed, quello in cui narra gli avvenimenti della giornata del 7 novembre 1917 (25 ottobre secondo il calendario giuliano, in uso nella Russia degli zar). In quella giornata gli operai e i soldati di Pietrogrado, guidati dal Partito Bolscevico di Lenin e Trotskij, conquistavano il Palazzo d’Inverno, sede del governo provvisorio, portando così a compimento la prima rivoluzione proletaria vittoriosa nella storia dell’umanità.
Emilia-Romagna: le mani dei privati sull’acqua
Negli ultimi decenni su scala internazionale si è affermata come modalità di gestione dei servizi pubblici la cosiddetta partnership pubblico-privato: società per azioni, nelle quali l’azionista pubblico partecipa con una quota, talvolta di maggioranza ma, in tutti i casi, di natura privatistica. L’Emilia Romagna non fa eccezione.
Sudan: la marcia dei milioni e la frusta della reazione, le masse devono contrattaccare!
Lo scorso 30 ottobre in Sudan quattro milioni di persone sono scese in piazza per la manifestazione nazionale contro il colpo di Stato militare di lunedì (25 ottobre, NdT). Nel frattempo uno sciopero generale bloccava il Paese grazie alla solidarietà di decine di sindacati e organizzazioni professionali. La controrivoluzione ha risposto con la violenza più cruda, causando pesanti perdite e costringendo le masse alla ritirata. Ora la rivoluzione sudanese è davanti a un bivio decisivo.