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Cuba – Come difendere la rivoluzione?
La rivoluzione cubana è uno degli avvenimenti più importanti della storia degli sfruttati. Un esempio di come sia possibile una rivoluzione vittoriosa in quello che era considerato il cortile di casa degli Usa. Oggi la rivoluzione è minacciata non solo dalla Cia o dalla borghesia cubana di Miami, ma anche da un pericolo più insidioso: quello di una restaurazione capitalista sul modello cinese o, per usare un termine comune a Cuba, sul modello vietnamita.
Cile – La mobilitazione del voto operaio e popolare sconfigge il candidato pinochettista
Il candidato di Apruebo Dignidad, Gabriel Boric ha vinto le elezioni presidenziali con il 56% dei voti. In termini assoluti, si tratta di una maggioranza record, con circa 4,6 milioni di voti per Boric, che lo pone quasi 1 milione di voti davanti al candidato filo-Pinochet, Juan Antonio Kast, che ha ottenuto il 44%.
Trent’anni di “bla bla bla” – Fallisce anche la Cop26
Entrerà nella storia l’immagine di Greta Thunberg di fronte ad una conferenza internazionale incapace di dare risposte ai giovani e all’intera umanità. Segna un cambio di passo importante, “il re è nudo” e questo ennesimo fallimento sottolinea che il capitalismo ostacola e rallenta le soluzioni della crisi ambientale da esso stesso causata.
Europa: il capitalismo addossa la colpa del proprio disastro sui non vaccinati
Il mese scorso ha visto manifestazioni di massa attraversare l’Europa mentre i governi introducevano misure coercitive e discriminatorie per contenere una nuova ondata della pandemia. Sono esplose proteste in Germania, Austria, Svizzera, Repubblica Ceca, Slovacchia, Italia, Paesi Bassi, Belgio e Bulgaria, tra gli altri. Abbiamo visto sviluppi simili in altri Paesi a capitalismo avanzato, compresi gli Stati Uniti e l’Australia.
Rivoluzione n° 83
RIVOLUZIONE n° 83 (10 dicembre 2021) Fine delle illusioni Scuola, Sanità, Pensioni, Lavoro, Fisco: con Draghi non serve il “dialogo”
Serbia: i manifestanti respingono la legge reazionaria – La lotta deve continuare!
Il 27 novembre scorso sono scoppiate le proteste contro gli emendamenti alla legge sul referendum – che eliminano il quorum del 50% dei cittadini adulti per garantire la validità di un referendum – e a quella sugli espropri – che rende più facile per lo stato espropriare la proprietà privata della famiglie della classe operaia. Tutto ciò viene dichiarato “nell’interesse pubblico” – con cui, ovviamente, si intendono gli interessi delle grandi imprese.
Governo alla cieca verso la quarta ondata
È ormai uno schema consolidato: ogni volta che la situazione sanitaria smentisce le previsioni dei governi, la risposta è inasprire le costrizioni e le sanzioni, scaricando ogni responsabilità sui singoli cittadini. Le previsioni trionfalistiche sulle campagne vaccinali sono ormai un lontano ricordo estivo. Con la brutta stagione tornano la pioggia, le giornate grigie e i provvedimenti di emergenza.
La fine delle illusioni – 16 dicembre, sciopero generale!
È stato convocato lo sciopero generale da Cgil e Uil per il 16 dicembre. Dobbiamo sostenere la mobilitazione con il massimo impegno, tuttavia avere aspettato così a lungo senza preparare il terreno è stato un grave errore. Il rischio che sia una replica del 2014, quando contro il Jobs act si scioperò con la legge ormai approvata, c’è tutto.
Lo sciopero generale non può essere un fuoco di paglia, una mobilitazione di facciata, ma deve costituire un primo passo per un lotta generalizzata
Honduras – Storica vittoria elettorale delle masse a 12 anni dal golpe
Xiomara Castro, candidata del partito Libre (Partito della libertà e della rifondazione), forza trainante della coalizione d’opposizione, ha vinto le elezioni in Honduras. Il regime instaurato dal golpe del 2009 è stato rovesciato. Con il 40% dei voti conteggiati, Xiomara è in testa con il 53,61% contro il 33,87% di Nasry Afura (soprannominato “Papi a la orden” – il “Papi dell’ordine”) del Partito nazionale, il candidato che rappresenta la continuità del golpe.
Variante Omicron: una minaccia creata dal capitalismo
È emersa una nuova e preoccupante variante del COVID-19, denominata B.1.1.529 o anche Omicron. Questo ceppo è il prodotto inevitabile dello sconsiderato inseguimento degli interessi a breve termine del capitalismo, che stanno allungando questo incubo pandemico, che sembra senza fine.