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10 punti – Per conquistare scuole sicure e un vero diritto allo studio

La scuola è in crisi. Un’ondata dopo l’altra, tra chiusure, riaperture, procedure che cambiano ogni giorno. Abbiamo pagato con la Dad, l’isolamento sociale, le pressioni alla competizione. Per la prima volta un ragazzo è morto in alternanza scuola-lavoro. Le istituzioni non hanno fatto nulla. Finalmente sono iniziate delle mobilitazioni studentesche: assemblee, cortei, occupazioni. È la strada giusta, l’unica strada che può cambiare le cose. È necessario discutere e organizzarsi.

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La prima cosa da fare è decidere dei punti condivisi attorno a cui lottare, un programma discusso e votato democraticamente nelle scuole, nei collettivi, nelle assemblee di movimento.

I punti che seguono sono stati discussi, emendati e votati in una riunione di studenti attivi nelle mobilitazioni in difesa della scuola in più di 20 città diverse e li proponiamo come base di discussione per creare questo programma.

1) Vogliamo tamponi e mascherine FFP2 gratuiti nelle scuole. I tamponi sono lo strumento principale per garantire un tracciamento efficace. Se le scuole ci somministrassero regolarmente tamponi rapidi si potrebbe mettere in pratica un contenimento efficace. Basta con la speculazione dei privati sulla salute, i tamponi devono essere gratuiti! La salute deve essere un diritto e non un privilegio di classe. Le mascherine riducono enormemente i rischi di contagio. Fornirle quotidianamente solleverebbe le famiglie dell’ennesima spesa. Stimiamo che per acquistarle per tutti i 7 milioni e mezzo di studenti del paese, per tutti i 200 giorni minimi di scuola previsti per ogni anno scolastico siano necessari attorno ai 500 milioni di euro… una cifra che sembrerebbe esorbitante se non fosse solo 0,2% del PNRR!

2) Impianti di ventilazione e aerazione. Non possiamo limitarci a tenere le finestre aperte tutto l’anno. Sin dall’inizio della pandemia sono stati approvati dei fondi per l’ammodernamento dell’impianto di aerazione nelle scuole. A due anni di distanza sono pochissime le scuole che hanno intrapreso questi lavori. Intanto in alcuni paesi l’aerazione è garantita con dispositivi come purificatori dell’aria e deumidificatori posti direttamente nelle classi.

3) Laboratori e corsi di formazione professionale nelle scuole, No all’Alternanza Scuola-Lavoro! Non abbiamo più intenzione di lavorare gratis per le aziende e rischiare pure. Ce la vendono come esperienza ma è solo un regalo agli imprenditori e preparazione allo sfruttamento. Quanti di noi hanno fatto un’Alternanza veramente aderente al proprio piano di studi ed effettivamente formativa? Gli istituti devono essere dotati di strutture, materiale e personale per lo svolgimento sistematico e controllato di attività di formazione pratica. Fuori le aziende dalle scuole. No all’autonomia scolastica e ai presidi-manager!

4) Rafforzamento e gratuità del trasporto pubblico. I mezzi di traporto pubblici sono un altro vettore importante della pandemia. Ogni ragionamento sul contenimento del contagio che si fermi ai cancelli della scuola è parziale. A inizio pandemia ci sono stati promessi potenziamenti del traporto che non abbiamo mai visto. Chiediamo il raddoppio della frequenza nelle linee urbane e interurbane esistenti e la creazione di linee apposite per il trasporto scolastico. Questo significa investire in acquisto di nuovi mezzi e assunzione di personale. A dirla tutta queste misure servirebbero, oltre che per contrastare la pandemia, anche per garantire un servizio minimo dignitoso, viste le condizioni pessime in cui siamo costretti a viaggiare. La transizione dal trasporto privato di massa a quello pubblico è anche una necessità ambientale e per la salubrità delle nostre città.

5) Reperimento degli spazi. Per una didattica con vero distanziamento c’è bisogno di veri spazi. Conosciamo bene lo stato carente dell’edilizia scolastica del paese. Edifici vecchi per troppi studenti. Serve un vero piano di investimento per l’edilizia scolastica. Per affrontare l’emergenza le strutture ci sono, tra edifici pubblici vuoti o spazi abbandonati. Lo Stato dovrebbe prendersi la responsabilità di requisirli anche imponendosi sui privati, pensiamo alle vaste proprietà della Chiesa o alle strutture degli istituti privati.

6) Personale medico/infermieristico nelle scuole. L’allestimento di infermerie e spazi di isolamento dedicati e attrezzati fermerebbe la gestione assolutamente farsesca del contenimento. Anche questa rivendicazione va ben oltre la pandemia, essendo rischioso che ci siano strutture con migliaia di studenti senza accesso immediato a cure basilari e pronto soccorso.

7) Assunzione di docenti e personale scolastico. In questa fase l’assunzione straordinaria di personale scolastico è assolutamente cruciale per garantire l’organico minimo per il funzionamento delle scuole. È anche indispensabile per diminuire le dimensioni delle classi, troppo numerose per il distanziamento ma anche per un’istruzione di qualità e un vero seguito degli studenti da parte dei professori. L’obiettivo che ci diamo è dei 15 alunni per classe. I sindacati della scuola stimano che ci sia una carenza strutturale di organico di almeno 200mila tra professori e personale ATA. Rivendichiamo anche la stabilizzazione a tempo indeterminato delle assunzioni precarie e la fine del loro impiego. Queste minano il diritto degli insegnanti ad un lavoro stabile e contribuiscono non poco al caos amministrativo iniziato con la pandemia.

8) Raddoppiare i fondi per l’Istruzione. Non solo è necessario per l’attuazione di queste misure ma anche per la gestione ordinaria oltre la pandemia. Negli ultimi decenni, con qualunque colore di governo, la scuola ha subito un’incessante campagna di tagli. Il risultato è che l’Italia spende in istruzione solo il 3,6% del Pil, cifra modesta se messa a confronto con la media del 5% dei paesi sviluppati OCSE.

9) Comitati di studenti e lavoratori della scuola. Abbiamo capito che non ci possiamo affidare allo Stato e ai presidi per il contrasto della pandemia. Solo l’intervento democratico e diretto di studenti, insegnanti e personale scolastico ci può garantire la corretta applicazione di queste misure. Costruiamo comitati per la gestione della pandemia e della scuola!

10) No alla repressione di presidi e polizia! Per ora il governo si è espresso solo attraverso il manganello e le sospensioni. In tutta Italia il movimento studentesco è stato attaccato, nelle piazze per i cortei, dentro le stesse scuole per le occupazioni e davanti ai loro cancelli per dei semplici sit-in. Persino la commemorazione tenutasi a Roma per Lorenzo Parelli, prima vittima dell’alternanza Scuola-Lavoro, è stata caricata dalla polizia. Lottiamo per una scuola e un futuro migliore, questa ondata di repressione è semplicemente vergognosa!

Al fine di condurre la mobilitazione alla vittoria proponiamo la costituzione di un coordinamento nazionale democratico e rappresentativo delle realtà in lotta con delegati eletti nelle scuole (e poi a livello provinciale) revocabile in qualsiasi momento dall’istanza che li ha eletti.

Se sei d’accordo col programma e vuoi sottoscriverlo come singolo, collettivo o scuola.
Se vuoi organizzare una riunione per presentarlo nella tua scuola o al tuo collettivo.
Se hai proposte da fare sui punti, se vuoi organizzarti con noi.

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