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No al decreto Lorenzin: fuori Big Pharma dalle nostre vite!

La scienza non è democratica” (Roberto Burioni)

Con questa enfatica e ottusa sentenza il medico “pro-vax” più noto del momento ha salutato entusiasticamente il decreto Lorenzin ed ha provato a imbavagliare chiunque non lo applaudisse come una tappa del progresso umano. Il decreto Lorenzin estende da 4 a 12 le vaccinazioni obbligatorie – includendo, tra le altre, le malattie esantematiche – e penalizza i genitori che non adempiranno a questo obbligo di Stato con una multa annua di 7.500 euro e con la segnalazione al Tribunale dei Minori in vista di una sospensione della patria potestà. La campagna ideologica del governo e del PD su una lotta tra i lumi della scienza – incarnati da un ministro della Sanità di area ciellina! – e le tenebre dei lettori di siti di bufale – che pure esistono – è strumentale e non coglie il punto. La stessa formulazione giornalistica di un conflitto tra pro-vaccini ed anti-vaccinisti è una descrizione che fa comodo solo al governo ed alle multinazionali farmaceutiche. Notiamo anche, en passant, che la storia del progresso della scienza e della tecnica (rivoluzione scientifica del ‘600, rivoluzione industriale) è stata caratterizzata da straordinari dibattiti che gli stessi scienziati consideravano di potere e dovere spiegare all’insieme della popolazione, con una mentalità lontana mille miglia dall’elitismo dei vari Burioni, sintomo di una protratta crisi della scienza collegata alla decadenza del capitalismo stesso. Ma andiamo con ordine.

Le multinazionali non sono un complotto

Sospettare l’ingerenza delle multinazionali è presentato dalla stampa filo-governativa come equivalente alla credenza nei complotti più strambi o all’esistenza delle sirene. In realtà, l’azione delle multinazionali è visibile ad occhio nudo. Nel 2015 la GSK – ex-Glaxo, leader mondiale nella produzione di vaccini – ha investito un miliardo di euro nei suoi stabilimenti italiani, e ben il 60% dell’investimento è stato riservato al settore vaccini. Qui non c’è alcun complotto, col DL Lorenzin il governo Gentiloni-Renzi soddisfa apertamente gli interessi di una multinazionale farmaceutica. I lavoratori di questo paese pagheranno con le loro tasse l’acquisto di milioni di dosi vaccinali prodotti dalla GSK. È però innegabile che di complotti in campo sanitario ce ne sono stati: ce lo siamo già scordati che il ministro della Sanità De Lorenzo fu condannato, nel 1994, per avere intascato una tangente di 600 milioni di lire dell’epoca dalla Glaxo, beneficiaria della sua scelta di rendere obbligatoria la vaccinazione per l’epatite B (non obbligatoria in altri paesi europei) nonostante l’insufficienza della sperimentazione?

A chi sostiene che il settore vaccini copre il 2% soltanto del fatturato dell’industria farmaceutica, ricordiamo che, d’altra parte, quel settore di investimento è il più in crescita e consente margini elevatissimi nel saggio di profitto. Per dare qualche numero: il fatturato mondiale nei vaccini era di 5 mld di dollari nel 2000 e di 24 mld nel 2015. È altresì vergognoso, un crimine del capitalismo, che in questa crescita spettacolare del settore non si sia ancora investito abbastanza per trovare un vaccino contro la malaria, che nel 2015 ha mietuto più di 400mila morti, soprattutto bambini sotto i 5 anni nell’Africa sub-sahariana. Sarà mica perché quello è un mercato meno profittevole?

Isteria e metodo scientifico

E fuori due. Finalmente tolleranza zero, finalmente i pazienti vengono protetti, finalmente si torna a essere orgogliosi di essere dei medici” (R. Burioni).

Con questa arroganza Burioni, sempre lui, ha commentato la radiazione del dottor Miedico, difeso da Medicina Democratica, dall’Ordine. Miedico, da anni, è consulente di parte delle famiglie che intentano causa allo Stato per danni da vaccinazioni. La sua radiazione si configura come l’inizio di una “caccia alle streghe” finalizzata a soffocare qualsiasi libero dibattito scientifico sui vaccini. Altri 17 medici andranno a breve sotto procedimento per aver scritto una lettera nella quale sostengono che, nel complesso e dopo anni di osservazione, ritengono che, in Italia, i bambini meno vaccinati siano tendenzialmente più sani. I temi dei quali non si può discutere sono innumerevoli. Così, ad esempio, noi non sappiamo con certezza se le denunce del professor Montanari e della prof.ssa Gatti sulla presenza di metalli pesanti nei vaccini – comprese persino quantità minime di mercurio – siano fondate: sappiamo, però, che nessuna istituzione medica ne vuole discutere. Come ha ricordato Montanari in un’intervista a PandoraTv, nessuna casa farmaceutica gli ha mai permesso di poter sviluppare le sue ricerche controllando come vengono prodotti i vaccini. E qui risiede uno dei nodi fondamentali della questione: sotto il capitalismo è una pia e pericolosa illusione la ricerca della trasparenza e del controllo delle merci che vengono prodotte per fare profitto, anche se ciò riguarda la salute umana.

Una riflessione, infine, sulla cosiddetta immunità di gregge. Si lanciano, sin dal 2015, grida sensazionaliste sull’abbassamento sotto al 95% della soglia di vaccinazione, ma non si ricorda mai che la maggior parte della popolazione adulta non si sottopone ai richiami vaccinali e dunque non è coperta. Nonostante ciò, non c’è traccia di epidemie di poliomielite o di difterite nel nostro paese: ciò si deve o alla scomparsa totale di alcune malattie un tempo endemiche (come la polio, debellata grazie al vaccino) e/o al miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie complessive. L’opinabilità del concetto di immunità di gregge è mostrata anche dal fatto che paesi con popolazioni più vaccinate possano contrarre malattie più frequentemente di paesi meno vaccinati, come dimostra, per il morbillo, il caso della Germania, vaccinata al 95%, che ha più casi percentuali dell’Austria vaccinata al 73%. Il rischio di una pandemia di morbillo, peraltro, è uno dei sensazionalismi più frequenti nella propaganda governativa. In Italia, però, nel 2016 non si è registrato un solo decesso per morbillo.

La nostra salute non è sicura sotto il capitalismo ed il dominio delle multinazionali. Il DL Lorenzin è un favore alle multinazionali ma anche un attacco ad alcune libertà individuali ed al libero dibattito scientifico. Multe e sospensione della potestà genitoriale sono misure reazionarie e classiste. Solo l’esproprio delle multinazionali del farmaco, in una lotta più generale per il socialismo, potranno permettere di aprire nella comunità scientifica e nella società un dibattito chiaro e consapevole sui vaccini, analizzando di volta in volta la loro utilità o dannosità, l’età alla quale è adatto proporli e le eccezioni sempre presenti e dovute alla differenza tra i singoli sistemi immunitari.

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