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Messico – Solidarietà a Fanny Arriaga!

Appello urgente di solidarietà contro le minacce di morte alla compagna Fanny Arriaga, militante di Izquierda Socialista in Messico, e alla sua famiglia

Questo è un appello a tutte le organizzazioni nazionali ed internazionali, ai lavoratori e i giovani del mondo, affinchè spediscano la seguente risoluzione alle autorità messicane di solidarietà alla compagna Stephanie Arriaga (Fanny) e alla sua famiglia, che in questo momento sono vittime di estorsione e minacciati di morte. La compagna Fanny è una nota attivista per i diritti degli studenti e dei lavoratori all’Instituto Politécnico Nacional (Istituto Nazionale Politecnico), e milita nella sezione messicana della Tendenza Marxista Internazionale.

Le autorità messicane stanno ignorando tutte le denunce fatte dalla famiglia. Per di più, la criminalità organizzata continua a tenere sotto controllo la casa di Fanny, intimidendo lei e la sua famiglia; hanno anche minacciato i loro vicini con delle armi da fuoco. Siamo preoccupati per la sicurezza della nostra compagna, della sua famiglia e dei suoi vicini. Non vogliamo che si ripresentino più casi di attivisti resi vittime di violenza e omicidi, in particolare contro le donne, che è una peculiarità della situazione in Messico. Non vogliamo più casi di negligenza e complicità tra lo Stato e il crimine organizzato.

Vi chiediamo di inviare la seguente risoluzione, o una vostra personale risoluzione di solidarietà, alle e-mail qui sotto riportate indicando il vostro nome, il paese, l’organizzazione e l’eventuale incarico sindacale o politico.

[email protected],  [email protected]

Copia conoscenza a :

[email protected] [email protected],  [email protected], [email protected],  [email protected]

—–

Proposta di risoluzione

 

Al sindaco di Città del Messico, Miguel Angel Mancera

Al delegato del Distretto Federale Gustavo A. Madero, Victor Hugo Lobo

I sottoscritti sono enormemente preoccupati per la situazione di violenza in Messico. Secondo alcune statistiche, sono scomparse nel paese 27.000 persone, inclusi casi come quello dei 43 normalisti di Ayotzinapa e il caso dei cinque giovani scomparsi da Tierra Blanca, Veracruz. Le cifre degli omicidi sono ancora più preoccupanti. Nei tre anni del governo di Enrique Penha Nieto sono stati riportati 54.000 nuovi casi. Tra questi, i casi di Julio Cesar Mondragon, un normalista di Ayotzinapa; Ruben Espinosa, un fotoreporter che venne assassinato il 31 luglio 2015 a Città del Messico insieme con Nadia Vera, Yesica Quiroz e Mile Virginia Martin che, per di più, furono stuprate e torturate; e Anabel Flores, una giornalista assassinata nel Febbraio di quest’anno. L’omicidio e lo stupro delle donne, i rapimenti e le estorsioni sono episodi quotidiani in un contesto che è diventato intollerabile, soprattutto per le famiglie povere in Messico.

È anche preoccupante che lo Stato messicano corrotto non faccia nulla per proteggere le vittime di violenza ma invece protegga il crimine organizzato e sia persino implicato in attacchi contro la popolazione messicana, giornalisti e attivisti di sinistra. Il caso di Ayotzinapa ha mostrato al mondo questa innegabile realtà.

Finora, Città del Messico ha visto livelli di violenza inferiori rispetto ad altre parti del Messico. Questo è in parte dovuto al fatto che c’è una popolazione con maggiore coscienza e senso critico, che in anni di lotta si è battuta per il progresso sociale. Questo è evidente anche nel governo della capitale. Tuttavia le azioni dell’amministrazioni ci preoccupano e ci fanno seriamente dubitare se stiano agendo nei migliori interessi della classe operaia a Città del Messico.

Siamo particolarmente allarmati dal caso della compagna Stephanie (fanny) Arriaga Casillas e della sua famiglia, residenti a Città del Messico e vittime di estorsione e minacce di morte. Il 16 febbraio 2016, intorno alle 7,30 del mattino, sei uomini armati sono giunti su una automobile grigia con i vetri oscurati e senza targa. Si sono introdotti nella sua casa nel distretto Gustavo A. Madero. Hanno parlato con suo zio, che possiede una gastronomia nell’rdificio, e gli hanno chiesto 100 milioni di pesos (circa 5,600 dollari) di “pizzo”. Questa è una somma enorme per una famiglia operaia. La compagna Stephanie è una professoressa con condizioni di lavoro precarie. Gli uomini armati hanno detto di essere informati sul conto di Stephanie, di suo fratello e delle sorelle di suo zio, inclusi i loro nomi e particolari dettagli. Questa è ovviamente una minaccia alla loro incolumità e alle loro vite. I criminali hanno detto che era inutile contattare la polizia, perché questa sta collaborando con loro. Hanno lasciato un telefono cellulare a suo zio e gli hanno detto che l’avrebbero chiamato per dargli istruzioni.

È stata sporta denuncia all’ufficio del Procuratore generale a Città del Messico[numero di indagine FAS//T1/00139/16-02], dove la burocrazia ha sottovalutato il caso e nessuna misura reale è stata presa al riguardo. Non c’è stata nessuna richiesta per accedere alle videoregistrazione della polizia, il processo è stato rimandato e nessuna automobile della polizia è stata inviata a sorvegliare la casa. Hanno persino restituito ai criminali il telefono cellulare che quelli avevano dato allo zio per estorcergli denaro! Per questo motivo, è stata sporta denuncia alla Commissione dei Diritti Umani del Distretto Federale, con il numero di archivio 1260-16.

Stephanie Arriaga Casillas, anche detta Fanny, è una militante conosciuta. Ha studiato alla Scuola Superiore di Economia e sta completando i suoi studi all’Istituto Nazionale Politecnico. Prese parte al movimento #YoSoy132, e fu delegata della sua scuola all’Assemblea Studentesca del Politecnico durante lo sciopero di massa del 2014 e difese il loro programma di rivendicazioni in un dibattito pubblico trasmesso in TV davanti alle autorità del Politecnico. Fanny è membro del Comitato di Lotta Studentesca al Politecnico e della Tendenza Marxista Internazionale in Messico.

Abbiamo paura per la vita e l’incolumità della compagna Stephanie e della sua famiglia. Vogliamo che non ci siano altri casi di violenza e omicidio contro le donne, di estorsione o rapimenti di militanti di sinistra e delle loro famiglie. Riteniamo le amministrazioni di Città del Messico e del distretto Gustavo A. Madero- dirette rispettivamente da Miguel Angel Mancera e Victor Hugo Lobo- responsabili della sicurezza della compagna Fanny. Speriamo che il governo di Città del Messico, una città che ha visto molti progressi importanti, non sia corrotto e colluso con il crimine organizzato e prenda misure riguardo a questo problema. Infine, lo ripetiamo: denunceremo, a livello nazionale ed internazionale, ogni aggressione nei confronti di Fanny e della sua famiglia. Inoltre i sottoscritti chiedono che:

-Siano avviate tutte le misure e le procedure necessarie per garantire la sicurezza di Stephanie, la sua famiglia e i suoi vicini;
-Sia concessa a questo caso priorità, in quanto urgente;
-Si combattano i criminali in modo da proteggere i lavoratori.

Copia conoscenza a :

Rodolfo Fernando Ríos Garza, Procurador General de Justicia de la Ciudad de México (Procuratore Generale di Città del Messico)

Comisión Nacional de Derechos Humanos (Commissione Nazionale dei Diritti Umani)

Comisión de Derechos Humanos del DF (Commissione dei Diritti Umani di Città del Messico)

Teresa Incháustegui Romero, Directora general del Instituto de las Mujeres de la Ciudad de México (Direttrice dell’Istituto delle Donne di Città del Messico)

Corriente Marxista Internacional, México (Tendenza Marxista Internazionale, Messico)

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