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Appoggiamo la lotta del popolo curdo contro la guerra civile reazionaria di Erdogan!

La sanguinosa repressione nelle zone curde della Turchia continua mentre Erdogan prepoara un’offensiva massiccia a molte città kurde. Il partito di sinistra DBP (Partito delle regioni democratiche) ha fatto appello alla resistenza di massa dappertutto

Ieri almeno 2 persone sono state uccise mentre la polizia ha continuato i suoi attacchi indiscriminati in alcuni quartieri della città di Diyarbakir e ha preparato un attacco alle città di Cizre e Silopi.

Migliaia di persone hanno sfidato il divieto di protesta rispondendo all’appello del partito di sinistra HDP e hanno partecipato a cortei e proteste in tutta Diyarbakir, nel tentativo di rompere l’assedio sul distretto di Sur. La gente ha travolto i blocchi della polizia, che ha risposto caricando con gas lacrimogeni, idranti e proiettili di plastica. Alcuni poliziotti sono stati segnalati per aver anche sparato con armi da guerra nell’esclusivo quartiere cittadino di Ofis. Nonostante negli attacchi la polizia abbia usato la mano pesante, la folla è rimasta nelle strade.

Lo stesso giorno, decine di migliaia di persone hanno partecipato al funerale di due giovani uccisi dalle forze di sicurezza dello Stato. Ai funeral, le principali parole d’ordine sono state: “il PKK è il popolo e il popolo è qui” e “Sehîd namirin” [i martiri sono immortali]. Dopo il funerale c’è stato un minuto di silenzio e la “Çerxa Sorese”, la marcia della guerriglia curda. I due giovani sono stati sepolti tra gli slogan che chiedevano “vendetta”.

Nel frattempo è in preparazione una massiccia offensiva contro le città di Silopi e Cizre. Carri armati, veicoli blindati e artiglieria pesante si stanno muovendo da tutta la Turchia verso le città curde “ribelli”. Gli aerei fanno avanti e indietro dall’aeroporto locale portando soldati, polizia, forze speciali e teppisti islamisti.

Tutti gli ospedali sono stati allertati per possibili emergenze e per prepararsi ad avere molti pazienti. Il governo ha anche ordinato a tutti gli insegnanti di lasciare immediatamente la città. Scuole del distretto di Silopi a Sirnak sono stati trasformati in quartier generale militare dopo che la notte scorsa è scattato il coprifuoco.

Le squadre delle forze speciali girano già per le strade sparando a caso sulle persone, probabilmente in previsione di un attacco su vasta scala. Le squadre delle forze speciali hanno anche colpito i trasformatori di potenza nei quartieri che pertanto, rimangono al buio. Sono anche state tagliate l’acqua e le altre forniture. I cecchini si sono stati posizionati sugli edifici più alti.

Con le scuole e gli studentati chiusi fino a nuovo ordine, alcuni insegnanti e le loro famiglie hanno frettolosamente lasciato le loro case. Essendo tutti gli autobus pieni, questi insegnanti e le loro famiglie hanno dovuto camminare circa tre miglia per raggiungere una vicina autostrada e trovare un qualsiasi mezzo di trasporto per evacuare la città curda. Passando attraverso i posti di blocco del governo predisposti intorno alla città, è stato chiesto loro se appartenessero al sindacato degli insegnanti vicino all’AKP o a quello degli insegnanti progressisti, l’Egitim-Sen.

L’Egitim-Sen ha deciso di non abbandonare gli studenti. Il co-presidente del sindacato a Sirnak, Serhat Ugur, ha confermato il rafforzamento militare in città in previsione del previsto attacco dello Stato turco. Ha detto a Sendika.org: “Ho sentito parlare della generazione degli anni ‘90 [dove lo Stato turco aveva l’intero Kurdistan sotto assedio e ha ucciso più di 40.000 persone nella sua guerra contro i curdi], tuttavia, ora ci troviamo in una situazione peggiore rispetto a quei giorni. Stiamo vivendo delle atrocità molto peggiori di quegli anni. Tuttavia, sto ancora andando a scuola, affrontando tutti gli ostacoli. Ma non sono in grado di comprendere quest’odio, questi preparativi che stiamo vedendo. Che cosa diranno un domani a questa popolazione? Continuano a ripetere che il motivo principale di questi attacchi è per la difesa del paese e “tutto il resto sono dettagli.” Stiamo assistendo ad un livello di movimenti militari mai visto prima nella regione.

“E ‘come se avessimo una guerra qui. Stanno arrivando come se volessero distruggere tutta la nostra città e raderla al suolo. Come si potrebbe giustificare un simile mossa? Se questo fosse successo in Palestina ci sarebbeuna ribellione armata, stiamo seguendo le notizie, ma non si sente neppure una voce di quello che accade qui. Siamo di fronte ad un totale annullamento. Loro (il governo) stanno venendo qui come per isolarci per circa 10-15 giorni.

“Sono un insegnante da più di 10 anni. Non ho mai visto dare un’ordine del genere. Possiamo paragonare questo ordine di evacuare la città con le minacce che f a l’Isis prima di prendere il controllo di una città, dove promettono di tagliare le teste delle persone. Ci chiediamo se la squadra Esedullah (un’organizzazione illegale, islamico e razzista all’interno della polizia turca) farà un raid. I nostri avvocati hanno chiamato il ministero dell’istruzione, ma il capo del dipartimento locale risposto che lui non è a conoscenza di un tale ordine di evacuazione. Siamo ora in dubbio visto che abbiamo l’ordine di evacuare, ma il governo non è dietro tale ordine. Non sappiamo se invieranno l’ordine per iscritto dopo il fatto. La maggior parte dei docenti hanno lasciato la città, ma alcuni sono rimasti indietro. Non me ne andrò. Noi abbiamo gli amici che dicono ‘sono solo un insegnante quando lo studente ha la sua uniforme scolastica addosso’ e rifiutano di andarsene e abbandonare i loro studenti. Abbiamo insegnanti che sono provenienti da tutto il paese e si rifiutano di abbandonare i loro studenti.

“Le persone stanno riflettendo, possono solo immaginare cosa potrebbe succedere se tirano fuori persino i loro insegnanti dalla mia città. La gente si chiede se questo sarà un attacco chirurgico o un massacro di massa. Abbiamo decine e centinaia di insegnanti che stanno disobbedendo all’ordine di evacuazione. Noi non siamo insegnanti solo quando i nostri studenti indossano le loro uniformi scolastiche. Se qualcuno dei nostri insegnanti sta pensando di abbandonare la città il nostro suggerimento è di stare qui invece che andarsene. Siamo docenti che insegnano anche la vita e gli ostacoli e le sfide della vita e siamo anche gli insegnanti di tutta la popolazione della città e non solo degli studenti. Resteremo qui con la nostra gente per salvaguardare la loro vita. Non abbiamo solo il compito di insegnare la storia o la geografia. I nostri studenti cercano risposte guardando direttamente nei nostri occhi. Se lasciamo, come possiamo guardarli negli occhi, guardare le loro facce quando torneremo? C’è una cosiddetta politica di tenere i bambini lontano dalla guerra; tuttavia loro stanno portando la guerra dai bambini”.

Abdulkadir Selvi, un editorialista del giornale filo-governativo Yeni Safak, avvertiva dalle dichiarazioni recenti di Davutoglu che erano in corso i preparativi per intensificare le operazioni anti-PKK.

“Questa volta, nelle operazioni verrà data maggior enfasi alle operazioni dei soldati”, ha detto. “Il primo ministro ha parlato con molta decisione, dicendo che ‘tutti i distretti saranno ripuliti dagli elementi terroristici, se necessario strada per strada, casa per casa’.”

La guerra civile siriana è stato un pilastro importante nei piani di Erdogan di diventare una sorta di moderno sultano ottomano e di dominare il Medio Oriente. Per fare questo ha dato sostegno alle forze jihadiste, come l’ISIS e al gruppo ufficile di alQaeda in Siria, Jabhat alNusra. Ha anche usato queste forze dentro la Turchia per attaccare attivisti curdi e di sinistra, in particolare dell’HDP. L’HDP, un partito di sinistra con base curda, nel giugno scorso è entrato in parlamento con il 13,5 per cento dei voti sulla base di una radicalizzazione crescente all’interno del paese. Questo ha rovinato i piani di Erdogan di cambiare la costituzione per concentrare il potere nelle sue mani. Questa è stata la ragione principale per cui Erdogan ha iniziato ad aizzare i sentimenti contro i curdi e a dividere i lavoratori ed i giovani su linee nazionali, mentre lui guadagnava il sostegno della destra del movimento nazionalista.

Tutto questo porta ad un processo di “Sirianizzazione” che sta avendo luogo dentro la Turchia. In Siria così come all’interno della Turchia, il movimento curdo, guidato dal PYD, l’organizzazione sorella del PKK, è stata la forza più efficace nella lotta contro gli alleati di Erdogan e sono anche riusciti a prendere il pieno controllo di vasti territori. Questo ha anche fatto di loro l’alleato favorito degli Stati Uniti In quella zona. Il successo dei curdi in Siria ha avuto un effetto significativo sul successo dell’HDP e del movimento curdo in Turchia. In entrambi i casi il movimento curdo e il suo fascino radicale è la maggiore minaccia per i grandi progetti di Erdogan. Questo è il motivo per cui intende schiacciare completamente il movimento. In questo Erdogan vede anche la chiave per schiacciare la classe operaia turca.

Tuttavia, pensare che ci riuscirà senza opposizione è un pio desiderio. Nella zona esiste già una diffusa organizzazione di autodifesa. La Co-Presidenza Generale del DBP (Partito delle Regioni Democratiche), che è il principale partito dopo l’HDP, ha avvisato tutte le sue organizzazioni di intraprendere delle proteste di massa ad oltranza di massa contro la guerra del governo dell’AKP.

“Il governo ha trascinato il Paese nel buio attuando lo stato d’assedio in tutta la regione curda, soprattutto a Sur, Nusaybin, Kerboran, Cizre, Silopi e Idil. In risposta a queste pratiche di negazione, di annientamento e di sterminio sistematico da parte dello Stato dell’AKP , tutti i nostri funzionari e organizzazioni dovrebbero prendere posizione e adottare misure urgenti contro questa concezione della Guerra, sulla base di un piano d’azione democratica disciplinata e organizzata. Le nostre organizzazioni provinciali, distrettuali e comunali dovrebbero immediatamente avviare azioni democratiche permanenti e contrastare questo massacro ovunque” questa è la dichiarazione del partito.

Se Erdogan pensa di poter schiacciare facilmente il movimento kurdo, sbaglia. Il movimento si è rafforzato nel corso dello scorso periodo, sulla base dell’industrializzazione e l’urbanizzazione della Turchia, nonché dall’emergere dell’HDP come partito nazionale rispetto a un partito strettamente curdo. Allo stesso tempo, la guerra in Siria ha fornito al movimento maggiore capacità di condurre una resistenza popolare. Questo porta il movimento ad un altro livello qualitativo. Tuttavia, la lotta non può essere vinta sulla sola base di una lotta armata. Solo preparando una sollevazione di massa a livello regionale assieme ad un movimento nazionale di scioperi contro la guerra e contro il regime Erdogan, in cui siano coinvolti tutti i lavoratori della Turchia, la classe dirigente turca può essere sconfitta.

La Tendenza Marxista Internazionale dà il suo pieno appoggio ai lavoratori e ai giovani curdi e al loro diritto di resistere contro le aggressioni di Erdogan. Ci opponiamo a tutti i tentativi di dipingere la nazione curda come quella che ha provocato una guerra contro lo Stato turco. Al contrario, le masse curde hanno dimostrato estremo equilibrio di fronte ad un attacco da parte di uno degli eserciti più forti del mondo. Invitiamo tutti i nostri lettori e sostenitori a sollevare la questione di quella guerra civile unilaterale contro i curdi nelle loro luoghi di sudio e di lavoro, nei sindacati e nelle organizzazioni di partito e di approvare risoluzioni di solidarietà a sostegno della loro lotta.

Fermare la guerra contro i curdi!

Abbasso il governo degli assassini e dei ladri!

Abbasso il razzismo e il nazionalismo!

Un’offesa a uno è un’offesa a tutti – Lavoratori di tutti i paesi unitevi!

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